mercoledì 7 settembre 2011

Che non fosse facile essere padri lo sapevo, però....

Che non fosse facile essere padri lo sapevo già da un pezzo.
Essendomi affacciato alla genitorialità, ed alla gravidanza di mia moglie, a 40 anni passati avevo già assistito all'impatto di un infante negli equilibri di una famiglia.
Il benvenuto nel mondo che ho dato a mia figlia alle 4 meno un quarto di una fredda mattina di gennaio è stato seguito subito dopo da un benvenuto nel mondo dei padri che mi ha appioppato mia madre.
Alle 4,02 della medesima, fredda, mattina di gennaio, mentre assistevo emozionato alla visita del pediatra a quel fagottino urlante
Emozionato un cavolo, piangevo a dirotto, quando il medico mi ha chiesto il nome della bimba singhiozzavo così forte che non sono riuscito a spiccicare parola e l'ostetrica ha commentato "A dottò, meglio se ce lo famo dire tra un pò, a questo (io me) ce lo giochiamo" 
dicevo alle 4,02 mentre prendevo piena coscienza della capacità delle mie sacche lacrimali mia madre mi ha inviato un sms.
Lo giuro sulla testa di mia madre, mittente del detto sms, il testo era:
"E' nata Anna. Tutto bene. MAMMA"
Così, con la firma tutta maiuscola.
Ma io sono il padre mica uno che passava di qui alle 4 di notte senza un'acca da fare ed in più sono esattamente davanti alla bimba, lo vedo benissimo che è nata e urla, piange e fa le faccette.
E' stato il momento in cui ho capito che fare il padre è un mestiere che si conquista momento per momento.

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